Il progetto vincitore del Concorso di Idee 2011 – I disegni e i progetti

Presentazione del progetto vincitore del concorso internazionale di idee per la ricostruzione dell’impianto ex-Filadelfia, Torino,

Gruppo di progettazione
arch. Nicola Rossi (capogruppo)
arch. Augusto Andriolo
arch. Silvia Sgarbossa
con:
p.i. Efrem Trevisan, impianti
geom. Gabriele Maragotto, computi
dott. agronomo Roberto de Marchi, verde

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del concorso in
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Copertina Relazione Concorso

Per informazioni:
www.andriolorossi.it
http://europaconcorsi.com

Il progetto prevede la riproposizione, lungo le gradinate nord e sud e nel settore distinti, della medesima sezione prevista nel progetto del ‘32; i gradoni a disposizione degli spettatori, ottenuti riproporzionando il dimensionamento di quelli preesistenti, si attestano sulla porzione superiore della sezione (in corrispondenza della massima pendenza, 38°). La parte inferiore, trattata a verde, corrisponde al tratto di spalti con pendenza di 23°. Si ottiene in questo modo, nonostante la riduzione dell’impianto a 3500 posti, la perfetta continuità tra spicchi rimasti e nuove gradonate, nonché la riproposizione fedele della mole dell’impianto storico.Il progetto del nuovo Stadio Filadelfia muove, oltre che dai requisiti funzionali richiesti dal Bando, da alcune considerazioni riguardanti le caratteristiche e la qualità architettonica del vecchio impianto, tenendo in considerazione le diverse configurazioni intermedie assunte nel tempo. La nostalgia rappresenta spesso un pericolo per l’architettura ma, nel caso del vecchio Stadio Filadelfia, alle motivazioni di carattere “affettivo” che suggeriscono un legame stretto ed attento con le preesistenze si aggiunge la convinzione che il vecchio impianto, pur economico ed austero, possa suggerire regole e dispositivi utili al disegno di un impianto moderno. Le pendenze dei vecchi spalti e la distanza dal campo di gioco garantiscono una visibilità ottimale, così come la disposizione degli spalti spezzata in senso longitudinale; la posizione baricentrica della corte bordata dalla Tribuna Storica consente di presidiare l’area e di costituire un luogo di relazione con l’intorno prossimo; la conformazione dell’area come “recinto” corrisponde in modo convincente alla definizione di un luogo, nel senso originario di “spazio tecnico” per lo svolgimento di precise attività ma anche nel senso presente e futuro di “spazio temporale”, “luogo della memoria”.

Un’immagine storica mostra la conformazione precedente della Tribuna Centrale, il cui sedime corrispondeva alla “tribuna coperta”; il successivo raccordo con gli spalti previsti dal progetto del ‘32 sembra essere dettato più da esigenze di capienza che da una scelta architettonica, come evidenziato dalla difficoltà di allineamento delle gradonate, dalle asimmetrie in prospetto e dalla compromissione del carattere spaziale delle risalite agli spalti. Si ritiene utile ripristinare la condizione precedente, che libera nelle loro configurazioni originarie le risalite laterali tuttora esistenti e da preservare, ed inoltre consente permeabilità visiva tra stadio e corte. La conformazione futura dell’area, considerata la ridotta capienza dello stadio e, per contro, la notevole fruibilità pubblica, ci sembra infatti dover tornare conforme alla vecchia dicitura di “Campo Torino”: uno spazio in cui l’attività sportiva trova la sua ragione nella presenza di persone che in quel luogo, domestico e quotidiano, si riconoscono.

Il muro di cinta lungo via Giordano Bruno viene mantenuto come basamento della nuova Testa, e viene ricostituita la parete in mattoni facciavista che cinge l’impianto fino all’ingresso.

Nel complesso, la nuova costruzione evita di aggiungere forme, preferendo attestarsi sull’utilizzo di una sorta di metrica ricorrente: la nuova Testa Est (commercio e foresteria), così come i nuovi spalti e la Tribuna ricostruita, seguono il tracciato geometrico del vecchio impianto in una logica di iterazione degli elementi strutturali e dei sistemi di distribuzione. Si ritiene importante la definizione di un tono complessivo che recuperi misure, proporzioni, materiali e colori del vecchio impianto, anche in antitesi al tono avveniristico dell’impianto dell’altra compagine cittadina.

Assonometria_Ridotta

Assonometria con le definizioni delle caratteristiche dell’impianto

Piano Volumetrico dell'Impianto

Piano Volumetrico dell’Impianto

I Piani dell’impianto

Piano interrato

Piano Interrato. Notare lo spazio notevole dedicato ai parcheggi e lo spazio sotto le tribune dedicato agli spogliatoi. I parcheggi a disposizione nell'area sotto la foresteria potevano essere un'altra possibile fonte di introiti per aumentare la sostenibilità il progetto.

Piano Interrato. Notare lo spazio notevole dedicato ai parcheggi e lo spazio sotto le tribune dedicato agli spogliatoi. I parcheggi a disposizione nell’area sotto la foresteria potevano essere un’altra possibile fonte di introiti per aumentare la sostenibilità il progetto.

Piano Terra - Sotto la tribuna centrale i locali per la squadra e la società, dalla parte opposta le aree commerciali.

Piano Terra – Sotto la tribuna centrale i locali per la squadra e la società, dalla parte opposta le aree commerciali.

Primo piano: Divisione degli spazi, per la società sotto la tribuna principale, per la foresteria per la tribuna opposta.

Primo piano: Divisione degli spazi, per la società sotto la tribuna principale, per la foresteria per la tribuna opposta.

Le sezioni

Confronto delle sezioni della tribuna centrale e degli spalti con la sezione del Filadelfia del 1932. Rispetto allo stadio storico sono state eliminate le file di gradini degli spalti, sostituendoli con gradoni. La tribuna centrale ricopia in essenza la versione del 32, eliminando i gradini inferiori. Le volumetrie sono state essenzialmente conservate.

Confronto delle sezioni della tribuna centrale e degli spalti con la sezione del Filadelfia del 1932. Rispetto allo stadio storico sono state eliminate le file di gradini degli spalti, sostituendoli con gradoni. La tribuna centrale ricopia in essenza la versione del 32, eliminando i gradini inferiori. Le volumetrie sono state essenzialmente conservate.

Quattro sezioni del progetto. Nelle prime due sezioni una sezione interna ed esterna del campo visto lato curve, nelle altre due sezioni una vista esterna ed interna della struttura vista dal lato delle tribune

Quattro sezioni del progetto. Nelle prime due sezioni una sezione interna ed esterna del campo visto lato curve, nelle altre due sezioni una vista esterna ed interna della struttura vista dal lato delle tribune

 

Gli schizzi

Vista dall'interno della sezione della vecchia curva recuperata

Vista dall’interno della sezione della vecchia curva recuperata

Idea della vista della foresteria

Idea della vista della foresteria

Foto del plastico

Particolare del plastico - vista di una delle curve

Particolare del plastico – vista di una delle curve