Paolo Ziliani: gli italiani dovrebbero solidarizzare coi tifosi del Toro contro Caiiro
Due cose da sapere su Urbano Cairo: l’imprenditore che ai tempi del Covid, euforico, invitava i suoi venditori ad essere “più scatenati che mai”
Con questo articolo desidero unirmi ai tifosi del Torino che ieri hanno manifestato contro il proprietario e presidente del più glorioso club italiano ridotto da 19 anni a una sostanziale inesistenza. Ma non c’è di mezzo solo il calcio: c’è un modo di fare informazione e imprenditoria da far tremare le vene ai polsi. Tutti gli italiani dovrebbe solidarizzare
“Ragazzi, mi sento come se fossi nel 1996: quando ho lanciato la Cairo Pubblicità. Allora, febbraio ‘96, eravamo pochissimi, scatenati più che mai, a 5-6-7-8 appuntamenti al giorno, e abbiamo fatto cose incredibili. Oggi io mi sento esattamente come allora. Sto chiamando un numero di clienti incredibile, da quando ci siamo sentiti nel primo messaggio ne ho sentiti una quarantina e tutti quanti, o per lo meno quasi, mi dicono di sì”.
È il 28 marzo 2020. Un momento tremendo per l’Italia, il primo Paese europeo ad essere investito dal ciclone del Coronavirus. I telegiornali informano che ci sono stati 889 nuovi decessi, il numero dei morti per Covid ha appena superato quota 10 mila (per l’esattezza sono 10.023), a breve avranno inizio i lunghi, tetri, drammatici giorni del lockdown: eppure c’è una persona – sempre che non si tratti di un androide creato in laboratorio in tutto e per tutto uguale a noi umani tranne per il fatto di non poter nutrire sentimenti – che in preda a una evidente e irrefrenabile euforia sente il bisogno di inviare un videomessaggio a tutti i suoi collaboratori. L’androide risponde al nome di Urbano Cairo, imprenditore della pubblicità, editore (è presidente e Ad di RCS) nonché presidente del Torino Calcio, e il suo messaggio inizia con le parole che ho testualmente riportato in apertura. Un messaggio galvanizzante, quasi elettrizzante per l’entusiasmo che trasuda da ogni poro del nostro androide che infatti nel video balzella da un piede all’altro quasi gli scappi la pipì tanta è l’eccitazione che lo pervade.
Gli italiani stanno morendo ogni giorno a decine, anzi a centinaia, il Paese è precipitato in un incubo da inizio di fine del mondo, il Papa si raccoglie in preghiera nello straniante vuoto di Piazza San Pietro ma lui, Urbano Cairo, non sta più nella pelle perchè intravede, grazie alla pandemia Covid, la possibilità di accedere a guadagni fino a ieri inimmaginabili. E così si rivolge ai suoi venditori di pubblicità per motivarli a dare la caccia ai clienti come ai bei tempi, invitandoli a non perdere tempo in “riunioni inutili” ma a mettersi alle loro calcagna, stanarli, farsi staccare assegni. “Il patron di Rcs – scrive il Fatto Quotidiano – dice che gli ascolti di La7 e i lettori del Corriere crescono, gli spot volano, la gente seppur reclusa vuole comprare, ci sono i negozi di alimentari, le farmacie e persino le profumerie prese d’assalto dai consumatori”.
Cairo racconta che sua figlia gli ha appena detto di aver visto una “bella donna” entrare in farmacia e fare una spesa di 300 euro “solo di cosmetici” senza che il marito battesse ciglio. Stanno succedendo cose strane, è il messaggio subliminale che l’imprenditore vuole comunicare: le persone prese dal panico stanno uscendo di capoccia, vogliono vivere e spendere come se nulla fosse e come non ci fosse un domani e noi dobbiamo farci trovare pronti e cavalcare l’onda dell’isteria collettiva (“la gente è sul divano di casa, guarda la tv e vuole fare shopping”, chiarisce il concetto il nostro eroe). Cairo racconta di aver parlato con Conad: i carrelli al supermercato si riempiono del 20 % in più rispetto al pre Covid. Dice di aver parlato con Segafredo, quello del caffè, che sta in Polinesia e che sarà entusiasta di fare campagne pubblicitarie su La7, Corriere digitale, Corriere cartaceo & riviste assortite. Andate e moltiplicatevi, dice Cairo ai suoi venditori di pubblicità: ci sono interi settori che dalla pandemia stanno ricevendo un impulso inaspettato e noi dobbiamo intercettarlo. “Scatenati più che mai”.
Direte: perchè Ziliani scrive e ricorda questo? Lo faccio perchè ieri, nelle ore che hanno preceduto Torino-Atalanta 2-1, una marea di tifosi del Torino ha inscenato una gigantesca, composta, civile manifestazione di contestazione e dissenso verso chi da 19 anni è proprietario e presidente del Torino: Urbano Cairo. E per prima cosa voglio quindi schierarmi anch’io, nel mio piccolo, al loro fianco. Mi preme però dire – ed è per questo che ho ricordato i fatti di cui sopra che molti avranno dimenticato e molti, magari, nemmeno conosciuto – che a manifestare contro Cairo non dovrebbero essere solo i tifosi del Torino che ogni anno vedono i loro migliori giocatori (l’ultimo è Bellanova) venduti dal presidente al migliore offerente senza nemmeno avere l’educazione, oltre che il dovere, di avvisare l’allenatore: dovrebbero essere tutti gli sportivi. Dico di più: tutti i cittadini perbene.
Cairo è ad esempio l’editore che essendo diventato partner, come Gazzetta dello Sport, di DAZN, in occasione della presentazione dei palinsesti della piattaforma detentrice dei diritti del calcio pubblica un’intera pagina in cui parla di “prezzi meno alti d’Europa”, in cui attacca la pirateria causa principale dei guai dell’emittente e in cui silenzia completamente lo tsunami di proteste che si è sollevato in tutta Italia per i nuovi e in realtà sanguinosi aumenti dei prezzi degli abbonamenti e ignora lo scandalo dei tagli alle trasmissioni e della messa in esubero (leggi: licenziamenti) di quasi metà redazione, 14 giornalisti su 32.
DAZN (e la Lega Calcio con lei) sta attuando una politica che va contro gli interessi di tutti gli appassionati di calcio italiani? Non importa. Siccome Cairo con DAZN ha un interesse commerciale in corso, i problemi della gente smettono di interessargli. Gli sportivi hanno il portafogli vuoto? L’importante è che si riempia il suo. E questo è solo un esempio. Di mille inciuci e mille compromessi compiuti dal prode Urbano nelle vesti di editore.
E insomma: “Cairo vattene!” non solo dal Torino ma anche dall’editoria (dopodiché, faccia pure l’imprenditore seguendo i princìpi morali che più gli piacciono) dovrebbero dirlo, anzi urlarlo tutti gli sportivi e tutti i cittadini perbene. Anche se il mistero resta: chi è davvero Urbano Cairo? Una persona umana, un androide costruito in laboratorio o un alieno sbarcato sul pianeta Terra come nel film “L’invasione degli ultracorpi”?
Tutto è possibile. C’è addirittura chi dice che il suo cognome sia in realtà un acronimo:
Come
Arricchirsi
Infinitamente
Rovinando
Ogni cosa
E insomma, se siamo in un film di fantascienza, come non detto.
(10)