I Bilanci del Torino FC: V parte. Fonti di sostegno (2): Gli introiti Stadio e Abbonamenti
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Questo è un punto dolente per il Torino. La capacità dello stadio è ridotta rispetto alla potenzialità del Torino FC e il “Grande Torino”, nonostante il nome, è uno stadio palesemente inadatto per il calcio. La fidelizzazione dei tifosi è ai minimi termini e gli sforzi del Torino FC per portare tifosi allo stadio ottiene risultati marginali, anche a causa delle contraddizioni in cui spesso si muove (vedi Il Toro scheda tutti i tifosi). Andare allo stadio è diventato oggettivamente difficile a causa della tessera del tifoso e delle altre regole che il ministero dell’interno ha imposto e continuerà ad imporre (Impronte digitali e tornelli: si comincia con Roma-Udinese).
Lo storico degli introiti dimostra che non è stato ancora recuperato il margine rispetto agli introiti generati nel 2007. Non ne è facilmente comprensibile il motivo, anche perché il numero degli spettatori è andato aumentando negli ultimi anni (specialmente nell’ultima stagione) e non risulta per adesso che siano state adottate politiche particolarmente favorevoli nei confronti dei tifosi.
La dinamica dell’andamento tra biglietteria e abbonamenti è solitamente considerato un indice di fiducia del tifoso a riguardo delle prestazioni future della squadra. E’ indicativo come i primi anni gli abbonamenti abbiano avuto molto successo e abbiano portato molti introiti mentre negli ultimi anni, nonostante i risultati, la quantità di tifosi che si fida della società sia comunque basso, sia rispetto ai risultati dei primi anni, sia rispetto ai numeri ottenuti da altre squadre di serie A. La differenza tra il numero di abbonamenti e il numero medio di biglietti venduti per stagione, visibile nel grafico sotto, confermano la tendenza mostrata dagli incassi.
Risultati economici all’altezza di una società europea, con uno stadio del genere, non sono possibili. Sicuramente è possibile migliorare i risultati lavorando sulla fidelizzazione e sul supporto al tifoso nel cercare soluzioni che possano favorire una maggiore presenza. Gli sforzi effettuati in tal senso sono stati ridotti (ad esempio la fidelizzazione dei più giovani con l’implementazione della quota Under14 è stata più una presa in giro che altro). Ulteriori provvedimenti possono essere operati sul comportamento dei tesserati della società, allenatori compresi, per fare in modo che il tifoso venga maggiormente rispettato e considerato sempre più centrale e importante per la crescita della società e venga più volentieri allo stadio.
Infine, non svendere ogni anno i gioielli della squadra mortificando il legame tra tifosi e squadra, potrebbe certo aiutare. Il fatto che Cairo abbia aspettato quasi l’inizio del campionato, quando gran parte degli abbonamenti erano già sottoscritti, per vendere Bruno Peres non è un caso. Ma questo approccio non può funzionare sempre.
A riguardo delle presenze, è solo nell’ultima stagione che sono stati raggiunti i risultati della terza stagione di Cairo dopo anni di presenze più ridotte (il minimo in B, stagione 2010/11) e la desertificazione creata nel passato da politiche sbagliate in tutte le direzioni. La media record di 20576 spettatori con ben 17849 abbonati ottenuta nella seconda stagione dell’era Cairo (non si considera la prima stagione al Delle Alpi) è il prossimo obiettivo da raggiungere.
La stagione 2016/17 doveva essere determinante, sia per le trasformazioni nella rosa che per il cambio tecnico, per mettere basi per un futuro di maggiori presenze e maggiore introiti. Purtroppo le scelte a riguardo della composizione della rosa (palesemente incompleta nell’organico della difesa) e la inadeguatezza del tecnico (parere personale) nel gestire la rosa e la strategia delle gare ha portato a l’ennesima stagione di attesa per risultati futuri che sembra debbano essere rimandati di anno in anno.
Analisi della stagione 2015
Nell’anno fiscale 2015 ci sono state in tutto 24 partite casalinghe, di cui 2 in Europa League, 3 in Coppa Italia e il resto in campionato. Gli incassi risultanti sono riportati nella tabella che segue (in migliaia di €):
Anno fiscale 2015 (9°A, EL) | Dichiarato | Risultante |
Incasso biglietti Campionato + CI | 3247 | 3955.7 |
Incasso abbonamenti Camp. | 2328 | 2534.9 |
Incasso EL | 1286 | 1577.2 |
Non sono noti i motivi della discrepanza tra quanto dichiarato nel bilancio 2015 e quanto risultante dai tabellini delle partite del campionato.
E’ notevole come in gran parte dei match la presenza di spettatori allo stadio è lontano dalla capacità massima, anche in alcune partite di maggiore interesse (Lazio, Sampdoria, Fiorentina, Genoa, Roma, Napoli). Le sole avversarie che portano un numero di tifosi allo stadio prossimo alla massima capienza sono Inter, Milan e Juventus, partite di coppa Europea a parte.
Sembra fattibile dai dati del 2015 la possibilità di modificare la politica dei prezzi sia per gli abbonamenti che per i biglietti, per un maggior richiamo dei tifosi allo stadio allo scopo di migliorare i risultati al botteghino.
Prossima puntata: Fonti di sostegno 3: Gli sponsor e la pubblicità
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Nelle partite di coppa italia l’incasso si divide al 50%. L’ho scoperto perchè su calciofinanza è uscito articolo su “magata” ADL per doppia sfifa con la gobba in campionato e coppa: in pratica alti prezzi in campionato e possibilità x chi comprava il biglietto del campionato di comprato anche il tagliando della coppa a soli 5€. Ha fregato la juve bravo adl.
Far tornare la gente allo stadio fino a quando ci sono abbonamenti tv a 20€ al mese è impossibile. Forse si potrebbe provare a non vendere biglietti x le partite di campionato. Per pareggiare gli incassi attuali (abbonamenti+ biglietti) dovresti mettere gli abbonamenti in curva a 220€ e quelli nelle tribune a 300€. E non so quanti farebbero abbonamento sapendo di rimanere fuori tutto l’anno. Boh.
Penso che i tifosi tornerebbero allo stadio solo con un filadelfia adatto al campionato: 2 tribune grandi da 15000 l’una e al posto delle 2curve 2tribune x vip e sponsor in stile tribuna grande del boca juniors (non so se avete presente).
In quel caso un investimento da 80-100 milioni di euro (se bastano) verrebbe ammortizzato.
In tutti gli altri casi, spiace ammetterlo, conviene la politica cairota di 500mila€ di affitto l’anno x 20 anni. Incassi tra i 5 e i 7 milioni e dai 0,5 al comune. Mi sembra ottimo.