Fila Novembre 2013: Cairo ci insulta
Sono state necessarie alcune settimane per riprendersi dallo shock provocato dalla lettera inviata da Cairo al comune e pubblicata su TuttoSport (vedi e eventualmente ingrandisci l’immagine in fondo all’articolo), lettera che ha suscitato lo sdegno di una buona parte della tifoseria. E nettamente in contrasto (o forse no) con altre notizie che riguardano i guadagni in borsa della Cairo Communications, +107% in un anno.
Dopo aver aspettato circa tre mesi (da fine Luglio a fine Ottobre) che Cairo si decidesse ad inviare la sua lettera di impegno sul Fila, in cui si sarebbe impegnato a versare il milione promesso tramite la fondazione intitolata alla madre (in realtà, con Don Aldo Rabino si era impegnato per 3,5 milioni di euro), lo sconcerto nel vedere il contenuto della lettera non poteva essere maggiore.
La richiesta di Cairo è innanzitutto di versare il milione a rate, parallelamente al comune (che in realtà di milioni ne deve versare 3,5), forse per evitare di buttare soldi in un qualcosa la cui costruzione è tutt’altro che certa (grazie anche a lui, diremmo noi tifosi). L’altra richiesta, incredibile a dirsi, è di impegnarsi per soli 15 anni alla manutenzione ordinaria e straordinaria del Filadelfia, senza versare una quota aggiuntiva di affitto per le strutture. Ovvero, vorrebbe avere il tutto a titolo gratuito.
Oltre ad essere una condizione palesemente contraria agli articoli dello statuto, in cui viene chiesto che il Torino FC prenda in affido le strutture sportive a titolo oneroso, c’è da chiedersi cosa il Fila rappresenti nell’immaginario di Cairo. E’ vero che il Cairo sta facendo di tutto per diminuire i costi delle strutture di allenamento usate dal Torino FC per (Costo campi di allenamento: 2008: 747.000€, 2009: 746.000€, 2010: 728.ooo€, 2011: 665.000€) e che ha tutto il diritto di trattare fino allo sfinimento ogni giocatore acquistato (ricordiamo i casi Ghoulam e Antenucci, per non parlare del rinnovo di D’Ambrosio) ma fino ad ora si è appoggiato a strutture vecchie che non sono degne del Torino e nemmeno di una qualsiasi squadra di serie A o B (vedi le foto in fondo all’articolo Il gioco della melina: Cairo e Fassino giocano pesante con il Fila).
Il Fila sarebbe una struttura nuova, prestigiosa, che tutti i tifosi amerebbero e nella quale il Toro potrebbe prendere nuova linfa per recuperare quello spirito che in quelle macerie si è perso da anni. Una struttura nella quale i giocatori potrebbero allenarsi essendo orgogliosi della squadra e della comunità di cui fanno parte, invece di allenarsi in strutture fatiscenti nelle quali c’è la necessità di vestire pesante per la mancanza di una climatizzazione opportuna. Una struttura per la quale dovrebbe solo versare la quota di mercato di affitto, decurtata ovviamente dei costi che il Torino FC si accollerebbe per la manutenzione (considerato anche che per una struttura nuova la manutenzione straordinaria è pressoché zero). Ottenendo in cambio non solo una sede per gli allenamenti, ma anche una sede sociale degna del Toro.
La lettera inviata invece umilia tutti gli sforzi dei tifosi di costruire una struttura che sia un orgoglio per il Toro, per i tifosi granata, per la città. E che potrebbe essere un affare anche per Cairo solo se fosse in grado di guardare oltre quel maledetto braccino corto che si ritrova.
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