Una faccia da Toro da spendere per il Fila
Qui non si sta contestando un uomo che ha commesso un piccolo reato per necessità. Non ha corrotto qualcuno per fare in modo che la propria azienda si aggiudicasse un appalto per poterne permettere la sopravvivenza, reato molto comune nel contesto italiano in cui le società fanno a gara a chi dà la mazzetta più grossa alla giuria che assegna l’appalto. Qui si tratta della concessione di un terreno per la costruzione di un edificio del valore di 70 miliardi di lire che poi viene rivenduto ad un’ex società dello stato, la SIP (che adesso si chiama Telecom Italia). Reato fatto in favore di una società immobiliare della FIAT, che certo non ha bisogno di ulteriori favori dallo stato, dopo tutti gli aiuti ricevuti che si sono tramutati in fabbriche spostate all’estero e qualità infima delle automobili prodotte.
La persona incaricata di essere il Presidente della Fondazione Filadelfia avrà molti compiti importanti. Oltre ad avere un voto pesante nel CdA, in un CdA che vede già i tifosi poco rappresentati e tutelati, sarà il nostro biglietto da visita verso il mondo esterno, la persona la cui immagine sarà giocata ogni volta che ci sarà un avanzamento dei lavori del Fila. Colui che, cappello in mano, andrà presso le istituzioni a chiedere finanziamenti per ulteriori sviluppi della Fondazione (tra i quali lo stesso Museo) e che magari, qualche banchiere tifoso del Toro dovrà scegliere tra altri progetti per offrire un finanziamento sapendo che sarà riposto in buone mani. Sarà colui che dovrà decidere, insieme agli altri membri, a chi assegnare gli appalti per la costruzione del Fila e a chi assegnare le aree commerciali definendone ulteriormente i criteri di scelta. Sarà colui che definirà come utilizzare gli ulteriori introiti provenienti dal Torino FC e alle aree commerciali, per i quali sarebbe importante avere la massima trasparenza.
C’è chi dice che il fatto che Zunino abbia in precedenza avuto a che fare con l’orbita FIAT e che sia stato processato per corruzione pro-FIAT possa addirittura far gioco. Della serie: per combattere contro la malavita, meglio scegliere un malavitoso. C’è chi dice che bisogna aspettare, non giudicarlo e non fare processi sommari dopo tanti anni, dopotutto si tratta di un reato di molti anni fa. Ma Zunino, dopo il reato per il quale è stato condannato, è stato portato su un palmo di mano dalla società che aveva favorito con il suo reato e che in questi anni non l’ha mai abbandonato. Secondo un criterio di riconoscenza che qui in Italia conosciamo benissimo. Insomma, ha campato di rendita per tanti anni dopo aver salvato il didietro ad un certo Cesare Romiti.
C’è chi aggiunge che è meglio non contestare questa nomina, stare in silenzio per l’ennesima volta e abbassare la testa, altrimenti potremmo perdere altro tempo per l’inizio della ricostruzione. Non facciamoci prendere dal panico. Il comune ha scelto il nome di Zunino in appena 15 giorni, una quisquilia in confronto alla vergogna di 6000 giorni che fino ad ora abbiamo atteso.
Infine: Zunino ha 76 anni. Ferma restando la sua capacità di spendersi il più possibile per la causa alla sua età, è proprio necessario che un uomo che va verso la pensione non se ne stia altrove a godersi pensione e nipoti e debba invece prendere un posto per il quale riceve un compenso dal Comune di Torino? Possibile che non ci siano “giovani” al di sotto dei 70 che possano spendersi il più possibile per adempiere al compito per il quale sono chiamati? La nostra sensazione è che sia stato mandato solo a svolgere il suo compitino, mettere qualche paletto qui, fare qualche foto sorridente lì e sopratutto proteggere l’interesse del comune di Torino che, cosa percepita da pochi, non è il Sindaco di Torino ma tutta la comunità di Torino che è formata in buonissima parte da tifosi del Toro.
Nei primi giorni di Settembre saranno portate le firme alla Fondazione e al Comune. Se volete far arrivare il vostro sdegno per tutto questo, firmate la petizione, ma fatelo solo se siete effettivamente convinti. Niente firme con seconde email. Niente nomi falsi. Mettete il vostro nome, la vostra faccia, per far capire che non siamo tutti disposti ad abbassare per l’ennesima volta il capo.
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